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Assegno di cura: cosa fare se viene negato

Assegno di cura: cosa fare se viene negato

Politiche socio sanitarie, minori e disabilità: come fare ricorso contro il diniego di attribuzione dell’assegno di cura al disabile.

Quando spetta assegno di cura

Gli assegni di cura rientrano nelle misure assistenziali a beneficio di persone con disabilità grave e gravissima.

Si tratta di contributi economici onnicomprensivi erogati dall’Ambito Territoriale in favore di persone non autosufficienti in condizioni di disabilità grave e gravissima assistite a domicilio.
Costituiscono un titolo di riconoscimento delle prestazioni di assistenza tutelare svolte dai familiari, e/o dagli assistenti familiari a contratto, in sostituzione delle prestazioni erogate dagli operatori socio assistenziali.

Beneficiari dell’assegno di cura

I beneficiari sono le persone non autosufficienti in condizione di disabilità gravissima o di disabilità grave residente nell’Ambito Territoriale per le quali le UVI – Unità di Valutazione Integrata – distrettuali abbiano effettuato una valutazione e redatto un progetto sociosanitario di cure domiciliari.

Per l’accesso all’assegno, le persone interessate o un familiare presentano la domanda ai Servizi Sociali dell’Ambito Territoriale.
Segue una decodifica della domanda e un’articolata istruttoria, tendente a verificare che l’assegno sia la modalità più appropriata di intervento.

Diniego assegno di cura: quando presentare ricorso al Tar

Nel caso in cui l’Azienda Sanitaria neghi l’attribuzione dell’assegno di cura, il provvedimento di diniego può essere sottoposto a ricorso.

I tribunali amministrativi si occupano della materia sempre più spesso.
Ultimamente ad interessarsi della delicata questione è stata la Seconda Sezione del Tar Salerno, con la sentenza n. 403 del 12.02.2021.

I giudici, con un’articolata e complessa decisione, hanno accolto il ricorso dell’interessato, genitore di un minore, annullando la nota dell’Asl ed accertando l’obbligo delle amministrazioni intimate (Asl, Comune e Ambito Territoriale) di provvedere, per quanto di rispettiva competenza, sulla richiesta di una valutazione multidimensionale a cura della competente UVI, di predisposizione di un progetto socio-sanitario di cure domiciliari e di erogazione dell’assegno di cura in favore del paziente assistito.

Fonte articolo Studio Cataldi il diritto quotidiano